Attività sindacale, Comunicati stampa
di Centro Studi
Roma, 3 aprile 2025 - Non avremmo voluto avviare come ANCL una riflessione su un tema così delicato, come quello delle morti sul lavoro, ma ci siamo sentiti in dovere di farlo a seguito delle dichiarazioni rilasciate dal Segretario Landini su ALANEWS il 26 marzo 2025, al fine di rappresentare e rendere giustizia alla categoria professionale dei Consulenti del Lavoro che difendiamo in quanto sindacato unico di categoria.
Avremmo potuto rispondere negando le dichiarazioni del Segretario perché conosciamo i nostri Associati e le aziende che assistiamo, ma abbiamo deciso di approfondire il tema attraverso una verifica con i nostri iscritti che è avvenuta mediante un sondaggio che ha dato come esito dei numeri rilevanti statisticamente registrando il fatto che solo il 2,7% degli infortuni sul lavoro che nel 2024 hanno avuto esito mortale si sono verificati nelle aziende assistite da Consulenti del Lavoro associati.
Su 9 milioni di rapporti di lavoro gestiti dai Consulenti del Lavoro - i due terzi dei 14 milioni totali del settore privato - la percentuale di infortuni occorsi nelle aziende assistite è di appena il 2,6% del numero degli infortuni totali avvenuti nel 2024 nella nazione e certificati da INAIL. ANCL RITIENE CHE QUESTO NUMERO DEBBA ESSERE AZZERATO MA È EVIDENTE IL FATTO CHE GLI INFORTUNI NON AVVENGONO NELLE AZIENDE ASSISTITE DAI CONSULENTI DEL LAVORO.
Pertanto, ribadendo l’imbarazzo nel dover riflettere e fare comunicazione su argomenti come questi, invitiamo il Segretario Landini a non reiterare attacchi alla categoria dei Consulenti del Lavoro, perché non fa altro che confermare la qualità del servizio che i nostri assistiti realizzano a favore di propri clienti. E ribadiamo anche che avere un Ministro del Lavoro come Marina Calderone, che è Consulente del Lavoro, rappresenta una grande opportunità per il paese, come dimostrano i fatti ed i numeri. Ribadiamo al Segretario Landini che, se realmente volesse incidere sul numero di infortuni e sulla riduzione degli infortuni mortali, sarebbe importante ed utile, verificare con i propri dirigenti sindacali come e perché avvengono questi infortuni sul lavoro con esito mortale, perché non essendo coinvolte le aziende seguite da Consulenti del Lavoro si si può supporre che si tratti delle aziende dove la sicurezza viene gestita dal sindacato attraverso i suoi rappresentanti. Ed allora, invece di cercare consenso attraverso le polemiche sulle disgrazie dei lavoratori, il sindacato che Landini rappresenta potrebbe migliorare le competenze in materia di sicurezza dei suoi rappresentanti e far svolgere finalmente un ruolo efficace ed operativo in tale ambito.
ALLEGATI:
Comunicato stampa_ ANCL_3aprile2025