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COMUNICATO STAMPA - Giustizia: ANCL chiarisce la sentenza del TAR, nessun riconoscimento alle rivendicazioni dei Commercialisti26 Maggio 2025

COMUNICATO STAMPA - Giustizia: ANCL chiarisce la sentenza del TAR, nessun riconoscimento alle rivendicazioni dei Commercialisti

di Centro Studi

Roma, 26 maggio 2025 – L’Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro (ANCL) prende posizione contro la distorta narrazione diffusa dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti in merito alla sentenza del TAR del Lazio n. 9974/2025, chiedendo che venga ristabilita la verità dei fatti e tutelati il ruolo e le competenze dei Consulenti del Lavoro.

La pronuncia del TAR del Lazio, infatti, si è limitata ad accertare l’obbligo per l’Ispettorato Nazionale del Lavoro di esaminare una proposta di protocollo d’intesa Asse.Co. presentata dal CNDCEC, senza in alcun modo riconoscere il diritto di quest’ultimo alla sottoscrizione di detto protocollo, né tantomeno affermare alcuna violazione paritaria o disparità di trattamento rispetto ai Consulenti del Lavoro.

Il Tribunale ha anzi chiaramente dichiarato inammissibile ogni pretesa di condanna dell’Amministrazione alla stipula del protocollo Asse.Co., in quanto trattasi di ambito nel quale permane piena discrezionalità amministrativa, sottolineando inoltre la legittimità dell’attuale differenziazione fondata sulle competenze ordinamentali e sulla vigilanza ministeriale distinta delle due categorie professionali.

"Spiace constatare che la narrazione veicolata dal Presidente del Consiglio Nazionale dei Commercialisti, dott. Elbano De Nuccio, non restituisca fedelmente il contenuto della pronuncia, trasformando un ordinario pronunciamento sul silenzio amministrativo in un presunto “successo” di merito che nei fatti non esiste", ha sottolineato il Presidente Nazionale dell’ANCL, Dario Montanaro, nella lettera ufficiale inviata allo stesso dott. De Nuccio. "Tale approccio rischia non solo di generare confusione tra gli iscritti, ma anche di svilire il valore della corretta informazione giuridica e istituzionale. La sentenza, infatti, non attribuisce alcun riconoscimento alle rivendicazioni avanzate dai Commercialisti, limitandosi a ribadire il dovere di esame – non l’obbligo di adesione – da parte della Pubblica Amministrazione", aggiunge Montanaro.

L’ANCL rinnova quindi il proprio impegno a tutela della legalità, della trasparenza e del ruolo distintivo e insostituibile dei Consulenti del Lavoro nel sistema di certificazione della regolarità dei rapporti di lavoro. Un ruolo costruito su basi normative, competenze specifiche e un sistema ordinistico vigilato dal Ministero del Lavoro e della Giustizia.

"Il sindacato dei Consulenti del Lavoro continuerà a contrastare ogni tentativo di confusione tra ruoli e competenze, con la forza del diritto e con il rispetto delle istituzioni", conclude il Presidente ANCL.

 

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